Ciao e benvenuta nel mio regno :)
Oggi ti svelo come si celebravano le Nozze nel periodo dell'imperatore Augusto.
Se ti stai chiedendo a cosa può servirti sapere come si celebravano le Nozze in passato, visto che vivi in un'epoca diversa da quella dell'imperatore Augusto?
Ti rispondo subito!
In pratica hai due possibilità:
Possibilità n.1
puoi scegliere di comprendere una volta per tutte qual'è lo scopo e l'origine di molti gesti che compirai nel corso della tua Cerimonia di Nozze per essere pienamente consapevole del momento solenne che stai per vivere, oppure
Possibilità n.2
puoi scegliere di ignorare il significato di tutti quei gesti e quei comportamenti che in quanto Sposa ripeterai a pappagallo con il tuo Sposo durante il rito nuziale ed essere, come tutte le Spose, pienamente incoscienti e all'oscuro del vero motivo, quindi dell'origine, di tutto ciò che farai nel corso della tua Cerimonia di Nozze.
Ora, siccome sono certa del fatto che tu vuoi organizzare e vivere in grande stile il momento più sacro e solenne della tua vita ed essere davvero consapevole del passo che stai per compiere, allora l'ideale è che tu sappia come si celebravano le Nozze nell'antica Roma.
Perché mai dovresti sapere ciò? A cosa può servirti?
Ti serve perché la Cerimonia di Nozze, odierna, sia se celebrata con rito civile che con rito religioso, affonda le sue origini nell'antica Roma, ovviamente alleggerita dal primordiale simbolismo pagano.
Devi sapere che anche l'origine della festa di fidanzamento ufficiale ha origini proprio nell'Antica Roma, di preciso quando il Matrimonio era preceduto da una festa di fidanzamento, gli sponsalia; era un rito in cui con un patto scritto, oppure verbale ma alla presenza di testimoni, il padre prometteva la mano della figlia.
Per l'occasione s'imbandiva un grande banchetto durante il quale pubblicamente, alla presenza di genitori, parenti ed amici, i futuri Sposi s'impegnavano ad unirsi in Matrimonio.
Ti faccio notare che in questa occasione il fidanzato, proprio come succede oggi, regalava alla sua futura Sposa un anello, l'anulus pronubus, questo anello non era un semplice dono, simboleggiava la promessa, il legame tra gli Sposi.
Con questo anello il futuro Sposo legava a se la fidanzata rivendicandone il possesso.
A sua volta la futura Sposa,infilando l'anulus al dito, manifestava il suo impegno a rispettare il patto di fedeltà verso il fidanzato.
L'anulus e cioè l'anello veniva portato all'anularius vale a dire al dito anulare sinistro, inizialmente l'anulus era un cerchietto di ferro solo successivamente venne realizzato in oro.
Come mai la donna indossava questo anello d'oro proprio all'anulare sinistro?
Rispondo riportandoti la spiegazione data da Aulo Gellio, scrittore e giurista romano, 125- 180 circa.
In un suo scritto Aulo Gellio dice testuali parole:
“aprendo il corpo umano, come fanno gli egizi, si trova un nervo molto sottile che parte dall'anulare e arriva fino al cuore, per cui si ritiene opportuno portare l'anello a questo dito, piuttosto che ad altri, per il legame che lo unisce appunto al cuore, il principale organo vitale.”
Dunque, indossare questo cerchietto d'oro al dito anulare era come voler stabilire una connessione tra il legame fisico e quello spirituale, oltre a spiegare scientificamente un vincolo affettivo.
Ebbene, eccoti svelata anche l'origine dell'anello di fidanzamento e qual'è il motivo per cui infili tale anello, prima e la fede nuziale poi, all'anulare sinistro.
Comunque, se vuoi scoprire di più, in merito a come si celebravano le Nozze nell'antica Roma per scoprire qual'è lo scopo e l'origine di molti gesti che compirai nel corso della tua Cerimonia di Nozze, ed essere pienamente consapevole del momento solenne in cui coronerai il tuo sogno d'amore, puoi tranquillamente leggere la seconda e la terza parte di questo articolo, le trovi qui nel blog.
Dunque, dedicati al giorno più bello della tua vita immersa nella bellezza e nella meraviglia e, se ti serve aiuto, allora puoi contare su di me e sul mio Organozze, disponibile anche in versione Kit!
Un abbraccio favoloso.
Maria
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